Il rapporto fra qualità e interattività nella formazione in rete
Istituto per le Tecnologie Didattiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Genova |
È ormai accettato (Barchechath, 1996) che un’analisi dei sistemi di formazione a distanza (FaD) deve tener conto di quattro dimensioni chiave: pedagogica, organizzativa della formazione (o ingegneria della formazione), economica e tecnologica. Gli approcci pedagogici costituiscono una serie di strumenti, procedure e sequenze diverse, la cui combinazione è al centro dell’interesse dell’ingegneria della formazione, che si propone di sviluppare sistemi FaD sempre più tesi a individualizzare il processo formativo. Barchechath (1996), riprendendo gli studi del sociologo Parsons (1970), aggiunge che qualsiasi servizio di formazione dovrebbe mettere in condizione il beneficiario (o se si preferisce, l’utente finale) di essere coproduttore del servizio insieme al fornitore. Questo significa che, dal punto di vista della qualità dell’intervento formativo, si deve stimolare quanto più possibile la partecipazione attiva dei fruitori sia nella definizione degli scopi e dei contenuti dell’azione formativa sia nel capitalizzare l’esperienza pregressa degli stessi partecipanti a vantaggio dell’arricchimento dell’intero processo. Se assumiamo questo come punto di partenza, un’analisi su come misurare la qualità nei processi di formazione/apprendimento in rete dovrebbe passare attraverso lo studio delle seguenti relazioni: La qualità come gestione di processo La qualità e le interazioni interne al processo Il rapporto fra tecnologia, interattività e qualità Questo contributo è una versione rielaborata e adatta al Web dell’articolo Qualità nella formazione a distanza, apparso nel 1999 sul n. 16 di TD – Quadrimestrale di Tecnologie Didattiche curata dall’Istituto Tecnologie Didattiche del CNR di Genova |