Annata n. 73 gennaio
n. 73 gennaio »

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Abstract. Non basta limitarsi ad aggiungere i telefoni cellulari alla lunga lista dei media che sono entrati nel mondo nella scuola per migliorare l’offerta formativa. In quest’ottica, il contributo qui presentato si sofferma sui telefoni cellulari considerandoli come una nuova ...
Abstract. In questo articolo si propone una riflessione critica sull'uso delle tecnologie mobili per l'apprendimento, il cosiddetto mobile learning. A partire da una lunga esperienza sul campo, si analizza un progetto di mobile learning, il progetto MoULe (Mobile and Ubiquitous ...
Abstract. Questo contributo si focalizza sull’esperienza di mobile learning, con l’ambiente per l’apprendimento cooperativo MoULe, realizzata dall’Università degli studi di Milano-Bicocca in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Palermo. Un questionari(1)o sulle tecnologie e ...
Abstract. La formazione rivolta ad alcune tipologie di professioni richiede, oltre all’erogazione di contenuti teorici, un periodo di training svolto direttamente sul campo sotto la supervisione di personale esperto. In questa fase l’apprendimento avviene mediante esperienza diretta, sebbene «controllata», e la sua efficacia si basa non semplicemente sull’imitazione di una pratica, ma sul processo metacognitivo che su tale pratica viene attivato. Occorre per questo che il docente o il tutor conduca lo studente nel raggiungimento di capacità riflessive rispetto alla prassi messa in atto. Alcuni progetti di mobile learning svolti in contesti diversi – un policlinico universitario e una scuola alberghiera – hanno dimostrato come l’utilizzo didattico di tecnologie senza fili consenta, da un lato, di rendere esplicita la conoscenza tacita insita nelle attività di training, dall’altro di rendere meno formale l’apprendimento delle materie tradizionali. Attraverso questa prospettiva il mobile learning esce dal contesto puramente istituzionale, identificandosi come mezzo idoneo a supportare i momenti formativi che avvengono più o meno intenzionalmente nella vita quotidiana.
Abstract. I dispositivi mobile hanno introdotto un’ulteriore variabile tecnologica nei processi di apprendimento. Il dibattito è stato appena avviato, ma già si individuano veloci fughe in avanti, verso il Mobile Learning 2.0 e le frontiere dell’Augmented Reality.
Il progetto Campus Virtuale – nell’ambito del quale è stata sviluppata la piattaforma di ateneo “Federica” – fornisce l’occasione per riflettere sull’utilizzo del mobile in ambito universitario, soprattutto dal punto di vista di determinanti non tecnologiche. Il progetto si muove infatti su una frontiera originale in cui ricerca, sperimentazione e comunicazione istituzionale informano le strategie progettuali (Federica WebLearning, FedericaMobile e Federica iTunes U), con un approccio seamless al nuovo ecosistema mediale. Consapevoli quindi che lo studio mediato dal computer – in un futuro che è già qui – dovrà basarsi su supporti meno naive, possibilmente costruiti con un approccio multi-disciplinare e mindful, volgiamo lo sguardo anche ad alcuni recenti sviluppi nell’ambito delle neuroscienze che possono fornire indicazioni preziose per la costruzione delle architetture destinate alla didattica e allo studio.
Abstract. In questo articolo vengono presentati alcuni dei risultati del progetto MOTILL. MOTILL, ovvero «Le Tecnologie Mobili nell’apprendimento permanente: buone pratiche», è un progetto finanziato dalla Comunità Europea, nell’ambito del National Lifelong Learning Strategies (NLLS). Il progetto, durato un anno e terminato a Marzo 2010, si è focalizzato sull’uso delle tecnologie mobili in contesti di lifelong learning (LLL). L’articolo sarà dedicato a una breve introduzione del progetto, dei suoi obiettivi e delle azioni portate avanti, e a un rapido riassunto dei principali risultati ottenuti, i quali sono stati resi disponibili online alla comunità scientifica e diffusi ai policy makers impegnati nei programmi di apprendimento permanente.
Abstract. Nel corso degli ultimi dieci anni, l’Unione europea ha più volte sottolineato, nelle sue raccomandazioni e documenti, il ruolo che le ICT possono svolgere per favorire le opportunità di partecipazione ed integrazione dei cittadini più svantaggiati.
In questo contesto, il progetto ENSEMBLE, qui presentato, si è proposto di mettere a punto una strategia d’impiego delle tecnologie della comunicazione per promuovere l’integrazione socio-culturale dei cittadini immigrati, facendo leva sull’uso di tecnologie come il lettore MP3 e il telefono cellulare, e sperimentando metodologie didattiche e formati comunicativi adatti agli strumenti impiegati.